La biomeccanica è un metodo di formazione dell’apparato dell’attore. L’apparato fisico dell’attore deve essere compreso, regolato e accordato.
Proprio questo è stato lo studio che gli allievi-attori hanno affrontato col maestro Fabio Simonetti. (modulo da 15 ore di studio, distribuite in 5 giorni).
La biomeccanica permette all’attore di sbarazzarsi dei problemi fisici, lo libera e lo mette a nudo. La biomeccanica pone l’attore in una posizione neutra, nel proprio centro di gravità, una posizione a partire dalla quale nasce la possibilità di costruire. Dà la capacità di distribuirsi nello spazio e nel tempo della scena, la sensazione della presenza del partner e la sensazione del ritmo interno ed esterno. Permette di accordarsi al ritmo generale dello spettacolo e di rientrare esattamente ed istantaneamente in se stessi.
Sono leggi naturali del movimento che esistono in modo oggettivo nella natura, attraverso le quali, la biomeccanica, mira a rendere il movimento il più espressivo possibile economizzando le energie.
Nel 1919, prima dell’apparizione del termine Biomeccanica, Mejerchol’d diceva:”penso alla necessità di creare una ginnastica artistico-acrobatica particolare. Il programma di una scuola del genere dovrebbe essere costruito in modo tale che chi vi sarà formato possa, alla fine dei corsi, andare nel mondo come un giovane in buona salute, abile, agile, forte e pronto a scegliersi un mestiere in base alla propria vocazione, tanto nel circo quanto nel teatro tragico, comico o drammatico”.
Insomma tanto sudore, ma ancor di più sono i risultati.