“Tradimenti” di H.Pinter: Atelier di perfezionamento per l’attore a cura di Mauro Maggioni
Tre personaggi, nove scene, che percorrono, a ritroso nel tempo, la dissoluzione di quello che chiamiamo amore. Quella di Robert, Emma e Jerry (questi i nomi dei protagonisti della vicenda) è una vera e propria serie di istantanee sulla incomunicabilità, sulla solitudine e sull’impossibilità di vivere l’amore nel contemporaneo. Tre persone (non personaggi, si badi)con le loro debolezze, i loro dolori, le loro meschinità, coinvolte e avviluppate in un’intricatissima matassa di emozioni che li condurrà ad un‘inevitabile conclusione: l’essere per sempre separati l’uno dall’altro. Tre amici, strettamente legati tra loro in una rete di rapporti emotivi, che costruiscono il proprio deserto sentimentale passo dopo passo, con l’autore che ce li mostra in ogni passaggio di questa loro ‘discesa all’inferno’ con la freddezza di uno scienziato che osservi le proprie cavie in laboratorio. Crudele nella sua lucidità, ma anche ricchissimo di emozioni da ricreare, ‘Tradimenti’ offre enormi possibilità di fare pratica ad un allievo attore: misurarsi con un personaggio, costruirlo a partire dal proprio vissuto, abitarlo, rendere vero quello che è soltanto verosimile.
Il progetto pedagogico
Il problema che ho spesso riscontrato nel corso di tutti questi anni di insegnamento e di attività laboratoriale è quello del tempo, sempre troppo breve per permettere un vero lavoro di approfondimento rispetto al testo che si era deciso di usare come materiale di studio. Di solito quello che accade è che al momento in cui si avrebbero tutti i presupposti per cominciare il vero lavoro, il laboratorio finisce e lascia in tutti i partecipanti uno strano senso di mancanza, di attesa disillusa, di incompiutezza. Da qui la proposta di un atelier di perfezionamento che riesca, anche se in maniera parziale, a soddisfare più a pieno le richieste degli allievi.
3 mesi di lavoro, a partire da marzo a giugno per concludere con una mise en espace del testo.
In questo modo credo si possa veramente mettere in moto un processo creativo e di apprendimento che riesca, anche se non completamente, a soddisfare le esigenze e le aspettative di tutti i partecipanti al lavoro, andando a costruire un percorso didattico approfondito che vada verso la costruzione di un attore consapevole e creativo, in grado di essere in qualche modo, non semplice interprete, ma soprattutto autore di se stesso.
Mauro Maggioni