Giancarlo Giannini (1942) è attore, autore e regista che ha incarnato — come pochi — la vibrazione sentimentale materica del cinema italiano. Dalla vertigine corrosiva dei film con Lina Wertmüller al rigore dei grandi autori europei, ha trasformato lo schermo in un piano di frizione tra coscienza e corpo: l’emozione non viene detta ma costruita per densità, ritmo, ascolto. La sua voce — tra presenza fisica e intelligenza musicale — è timbro che incide memoria collettiva. Icona internazionale, ha portato la nostra “temperatura interiore” al mondo: un attore costruttore — architetto di stati d’animo.


