Elia Schilton è attore e doppiatore che attraversa interpretazione, voce e presenza come un unico corpo drammaturgico. La sua recitazione ha una grana “di frizione”: non illustra la partitura, la incastra fisicamente, per livelli di ritmo e intensità. Nel lavoro vocale elabora una prosodia che non imita — costruisce atmosfera: la parola come spazio di materia sonora. Tra teatro, cinema e studi di registrazione, il suo campo è l’interstizio dove un personaggio prende temperatura: l’attore come cerniera tra idea e percezione, in un processo di forma in divenire.


